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“Le ripetute emergenze che si stanno verificando nei territori a causa del cambiamento climatico vengono fronteggiate attraverso un quadro normativo che è ormai obsoleto e inadeguato è urgente che, a livello nazionale, si intervenga con provvedimenti legislativi che tengano conto che la situazione è profondamente cambiata”. È l’appello che arriva da Guglielmo Bongiorno, sindaco di Cantagallo, all’indomani dell’ennesima allerta meteo che ha tenuto con il fiato sospeso migliaia di persone e centinaia di amministrazioni locali.
“Dopo l’alluvione di novembre il nostro territorio ha cambiato profondamente il suo aspetto e un fenomeno atmosferico più violento del normale causa danni come mai prima - mette in evidenza il sindaco Bongiorno - È impossibile mettere in sicurezza 95 chilometri quadrati di montagne, è però urgente un piano di messa in sicurezza e difesa del suolo, in particolar modo per le zone rurali che hanno visto nascere e svilupparsi sistemi insediativi residenziali e lavorativi in prossimità dei corsi d’acqua”.
Secondo Bongiorno “vanno trovate soluzioni nuove, che tengano conto da un lato di queste realtà, dall’altro dei cambiamenti climatici con cui siamo costretti a convivere”. Si tratta di modifiche normative e di procedure perché non è pensabile che dopo un evento come l’alluvione di novembre si possa intervenire solo con interventi di somma urgenza. “La normativa attuale, così com’è, non consente sistemazioni definitive, ma solo interventi provvisori e parziali. Ad esempio, dopo l’alluvione di novembre, a Cantagallo abbiamo attivato interventi di somma urgenza per poco meno di 4 milioni di euro, affrontati con grandi difficoltà e impegno enorme da parte dei nostri straordinari tecnici comunali. Ma che ci permettono unicamente di riportare le cose alla situazione pre-alluvione, senza alcuna possibilità di miglioramento o trasformazione”.
Veniamo al bilancio degli interventi di ieri. A Cantagallo la giornata dell’8 settembre ha visto il sistema della Protezione civile impegnato nel monitoraggio del territorio e nella soluzione di alcune modeste criticità. Gli interventi hanno riguardato: due occlusioni di tombini e condotte fognarie - al Fabbro e Carmignanello - causate dai detriti trasportati dalle piogge e risolte tempestivamente dal nostro ufficio tecnico con la collaborazione delle ditte di pronto intervento inviate dalla Provincia e da Publiacqua, ognuna per i casi di propria competenza; una fuoriuscita d’acqua a monte di Chiusoli, dovuta a materiale caduto nel fosso, nella zona in cui da poco erano terminati i lavori di manutenzione della Bonifica. Il materiale ha occluso le briglie (realizzate dal Comune con i lavori di somma urgenza) che sono state liberate in poco tempo da volontari e che quindi non hanno causato gravi problemi al borgo; una fuoriuscita d’acqua a Migliana, sulla strada al bivio delle Cavallaie. Si tratta del posto su cui sono ancora in corso i lavori di somma urgenza del Comune. Fino a fine lavori, vige un’ordinanza di divieto di transito in caso di allerta arancione (evidentemente a tutela della pubblica e privata incolumità).
La fuoriuscita è stata risolta già in serata grazie all’intervento dei tecnici comunali e del direttore dei lavori e stamattina è stata oggetto di confronto con il Genio civile per la soluzione definitiva del problema.
Sulla via di Migliana, dove il Comune sta realizzando i lavori di somma urgenza, all’altezza Noceto, il materiale caduto dalla montagna ha occluso il fossetto a monte causando un ruscellamento sulla strada che non ha causato particolari problemi sulla strada che ancora è chiusa fino al termine lavori, che avevamo ipotizzato a fine settembre, se il tempo lo permette. Si è verificato anche un leggero smottamento sulla via di Gavigno, che date le modeste dimensioni, ha permesso di non dover chiudere la strada.