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È scattato da ieri l’obbligo di accatastamento, semplificato per gli impianti a biomassa (camini, stufe e caldaie). “L’obbligo è stato fissato dalla Regione Toscana e i Comuni non sono stati coinvolti nella definizione delle procedure - tengono a precisare i sindaci della Val di Bisenzio, Bongiorno, Bosi e Morganti - si tratta di un provvedimento che si pone l’obiettivo di controllare l’inquinamento e di contrastare i danni per la salute ma che è stato gestito in maniera inadeguata e dimostra scarsa attenzione e conoscenza dei luoghi montani, dove tra l’altro molta parte della popolazione è composta da persone anziane, non certo avvezze all’utilizzo degli strumenti informatici”.
Il provvedimento riguarda i generatori alimentati a biomassa con potenza utile nominale inferiore ai 10 kW. In pratica In pratica si tratta dei camini (sia aperti che chiusi con inserti), delle stufe e delle caldaie che usano biomasse (legna, pellet, cippato). Sono invece escluse dall'accatastamento le cucine economiche, ovvero stufe dedicate alla cottura dei cibi e non collegate all'impianti di riscaldamento.
Tutte le informazioni sul sito della Regione Toscana alla pagina https://www.regione.toscana.it/-/accatastamento-semplificato-per-camini-stufe-e-caldaie.
Per l’accatastamento occorre collegarsi, attraverso le proprie credenziali SPID, al link https://siert.regione.toscana.it/cit/views/login.php?ri=1. Il sistema collegherà direttamente il generatore a biomassa sotto il codice-impianto già corrispondente all'unità immobiliare. Per i cittadini responsabili dell'impianto che abbiano difficoltà nelle procedure informatiche di registrazione è stato attivato il numero telefonico 800 15 18 22 dedicato, a cui è possibile chiedere informazioni.
La delibera prevede comunque la possibilità di procedere, senza incorrere in sanzioni, all'accatastamento entro e non oltre 30 giorni dalla data del controllo.