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Cento anni, portati con vivacità, presenza di spirito e buona salute. È il bel traguardo raggiunto ieri, 25 ottobre, da Eva Grottini, residente a Carmignanello che è stata festeggiata dall’abbraccio di figli e nipoti, con la presenza di amici e conoscenti e gli auguri dell’amministrazione comunale, rappresentata dalla consigliera Elena Nannetti che ha consegnato alla centenaria un dono e la pergamena firmata dal sindaco Bongiorno.
Nata il 25 ottobre del 1923, a Monte Santa Maria Tiberina, Eva Grottini è la prima di nove fratelli. Una grande famiglia di quelle di una volta la sua, dedita all’attività contadina, come ha raccontato lei stessa alla giornalista Fabrizia Prota, presente alla festa. Nel 1961, seguendo i fratelli, la signora Eva si è spostata in Val di Bisenzio e da allora ha sempre abitato a Carmignanello. Per circa tredici anni ha lavorato come operaia a Vaiano, nella tintoria Martelli e Moscardi.
Una vita vissuta intensamente la sua, tra gioie - come la nascita dei figli Giuseppe e Silvano - e dolori come la morte in guerra in giovane età del marito Ruggero Pettinari, cui è seguito il legame con Guido Mazzoni, compagno di una vita.
«Sono molto contenta di questa bella festa - ha commentato commossa nonna Eva - E chi se l’aspettava? Intanto fin qui ci siamo arrivati, poi Dio vedrà». Per festeggiarla oltre ai figli e ai tanti nipoti e pronipoti, sono arrivati anche gli abitanti della frazione, dove Eva è considerata la nonna di tutti.
«È importante dare un riconoscimento alla signora Eva - ha messo in evidenza la consigliera Nannetti -. La nostra è una comunità composta da molti anziani, che portano con sé tanti valori, che vengono dall’aver vissuto periodi difficili della storia. Queste persone sono importanti, con le loro storie e i loro ricordi, per non dimenticare mai da dove veniamo e per imparare dal passato».
Eva Grottini è la seconda ad aver spento cento candeline nel corso dell’ultimo anno a Cantagallo (prima di lei Rosanna Giugni, ex insegnante). Per festeggiare come si deve, non potevano mancare le tagliatelle, tirate a mano da lei stessa: «Ci ho messo venti uova» ha raccontato a Fabrizia Prota, orgogliosa e sorridente perché figli e nipoti “hanno mangiato tutto”. Un’attenzione gioiosa verso gli altri che forse è anche il segreto di tanta longevità.